Abbiamo seguito i lavori dell’Assemblea congiunta dei tre comuni, tenutasi ieri pomeriggio nell’aula consiliare del municipio pescarese, primo atto concreto del processo che porterà alla fusione di Montesilvano, Pescara e Spoltore in un unico comune, come sancito dal referendum del 2014 e dalla Legge regionale del 2018. Riteniamo sia stato un momento di confronto importante dal quale possa iniziare un percorso, si spera veloce, verso l’unificazione.  Come da previsioni, ci sono state delle osservazioni da parte dei rappresentanti delle maggioranze ora alla guida di Montesilvano e Spoltore. Osservazioni legittime anche se, in alcuni casi, lontane dalle esigenze dei cittadini e da quanto loro espresso alle urne. La Legge regionale istitutiva della Nuova Pescara, votata all’unanimità, non è la migliore legge possibile, – lo abbiamo sempre detto – ma è stata prodotta da politici democraticamente eletti e va accettata.  La nostra Associazione, che aveva inutilmente proposto delle modifiche sostanziali e delle integrazioni atte a velocizzare i lavori e a rendere più fluidi i meccanismi, l’ha accettata. Riteniamo sia malsana l’idea di assillare la Regione nel velleitario tentativo di cambiare la Legge e così dare ai cittadini l’impressione che la politica locale, così come quella nazionale, sia incapace di costruire e miri solo a cambiare in continuazione in modo da massimizzare il proprio tornaconto. Nuova Pescara è il più grande processo di fusione della storia d’Italia e chiama in causa un territorio propenso alle fusioni: si unirono Pescara e Castellamare Adriatico, si sono unite le Confindustrie e le Camere di Commercio di Chieti e Pescara, si uniranno Pescara, Spoltore e Montesilvano. Le sfide che chiamano e chiameranno in causa i nostri territori sono globali e le divisioni ci rendono meno competitivi e più vulnerabili. La Nuova Pescara, tra le altre cose, permetterà di unificare i servizi delle tre città che sono spesso malmessi, costosi e inefficienti proprio perché rispondono a piccole logiche e a tanti potentati. Proporre l’unione dei servizi al posto della fusione, ieri è stato fatto, equivale ad ammettere che la politica, per non perdere privilegi, vuole fare ora quello che non ha fatto per decenni. Semmai, Nuova Pescara, una volta entrata a pieno regime, dovrà mettere insieme i servizi con Francavilla, Chieti, San Giovanni Teatino, Silvi, Città Sant’Angelo e Cappelle sul Tavo, che compongono l’area metropolitana. La prossima settimana, i tre comuni torneranno ad incontrarsi. Auspichiamo che venga fatto un altro passo avanti. Il processo di fusione è già fortemente in ritardo e, qualora ci fossero ulteriori ritardi, entrerebbe in scena un commissario ad acta. Sarebbe una grande sconfitta della politica che noi dell’Associazione, in quanto espressione del mondo produttivo, non ci auguriamo. La Nuova Pescara, lo ribadiamo, deve essere una vittoria senza sconfitti. La vittoria di un territorio già grande città.

Cristian Odoardi

Vice presidente

Associazione Nuova Pescara